Il termine psicomotricità vuole designare l’attuazione dei movimenti muscolari e il loro livello qualitativo come risultato dell’attività psichica di colui che li effettua.
Maine De Biran fu il primo a fare del movimento una componente essenziale della struttura psicologica dell’Io. Le tappe evolutive di ciascun individuo, infatti, sono scandite da conquiste psichiche e motorie.
La psicomotricità utilizza tecniche atte a favorire l’interiorizzazione della realtà circostante, permettendo di regolarizzare ed armonizzare lo sviluppo motorio, intellettivo ed affettivo.
Da un punto di vista psico-educativo, l’attività psicomotoria è in grado di sollecitare le potenzialità individuali, favorendo il processo di socializzazione, di autonomia e di integrazione.
L’individuo viene inteso come unità psico-motoria compressa, per lui ogni sua azione non è un semplice meccanismo di esecuzione, ma ogni grado della sua organizzazione diviene l’espressione immediata di processi cerebrali.
L’attività psicomotoria, attraverso interventi individuali e di gruppo, permette a ciascun individuo di:
- Acquisire una buona consapevolezza del proprio schema corporeo;
- Favorire la socializzazione e l’integrazione;
- Potenziare le capacità senso-percettive e le abilità spazio-temporali.